Esse [entità spirituali] ebbero dapprima le immaginazioni, le ispirazioni, le intuizioni, le idee e i pensieri secondo i quali è formato il nostro mondo, quale lo vediamo intorno intorno a noi.
L’uomo, trova a sua volta in questo mondo quei pensieri e quelle idee; e quando si eleva alla contemplazione chiaroveggente, trova pure le immaginazioni, le ispirazioni e le intuizioni per mezzo delle quali egli penetra nuovamente nel mondo delle entità spirituali. Perciò possiamo dire: prima che il nostro mondo fosse, esisteva la saggezza della quale dobbiamo appunto parlare; essa è il disegno del mondo.
L’uomo vede l’effetto della saggezza universale ammirando la bellezza del creato in tutte le sue forme e se si spinge oltre la materia, oltre la pura e visibile materialità vedrà la saggezza nella sua forma primordiale, non l’effetto ma la causa o essenza.
Fin dove dobbiamo dunque risalire per trovare quella sapienza antichissima del mondo, se vogliamo rimanere nell’ambito della realtà? Dobbiamo forse risalire a qualche periodo storico nel quale abbia insegnato questo o quel grande maestro? Certamente noi possiamo imparare molto risalendo alle diverse epoche storiche e andando a scuola dai grandi maestri; ma per trovare l’antichissima saggezza cosmica nel suo vero e più alto aspetto, dobbiamo risalire al tempo in cui ancora non esisteva una terra visibile, un mondo intorno a noi percepibile dai sensi fisici, poiché il mondo è scaturito dalla saggezza stessa.
Da questa frase possiamo capire che la terra non è sempre stata visibile ma c’è stato un tempo in cui essa era invisibile, formata da “materia” invisibile e non percepibile con i sensi fisici. L’uomo non era come ora ed esseri spirituali creavano, il nostro mondo, plasmavano la saggezza primordiale.