Con la detronizzazione dell’ultimo imperatore romano Romolo Augusto nel 576 d. C. l’Italia venne invasa dai popoli germanici. Questa occupazione fu l’inizio di una divisione politica, amministrativa e linguistica. Proprio la lingua, in questo periodo di disordini, cominciò un suo sviluppo proprio, legato alle varie regioni in cui l’Italia era divisa e agli strati sociali della popolazione. I chierici, persone colte, continuarono ad usare il latino mentre i laici, che non sapevano ne leggere ne scrivere, parlavano nei vari dialetti presenti sul territorio.
Nacque così una nuova letteratura, scritta in mediolatino o latino medievale che rispecchiava una nuova civiltà, quella medievale.